La sfida del cambiamento ed un nuovo sviluppo sostenibile in Basilicata.

Chi è nato in Basilicata ed ha deciso di viverci e lavorare, ha visto negli ultimi 50 anni un mare di eventi, proposte, protocolli, manifestazioni e stati generali sul tema di un atavico agognato sviluppo ed un malinconico riscatto del Sud del Paese. Parole, parole, parole che, oggi, si schiantano in una realtà ancora povera e, per di più, appesantita da un inverno demografico che non accenna a finire. Ieri, a Matera, finalmente un grido di legittima ambizione da parte della classe imprenditoriale lucana che ha riunito sul palco dell’ex Hilton, pezzi da 90, quali Raffaele Fitto, Giovanni Malago’, Gilberto Pichetto Fratin e Carlo Bonomi. Ministri e Presidenti chiamati ad impegnarsi finalmente davvero e non per finta, riconoscendo alla Basilicata un ruolo di vera opportunità per l’Italia tutta e con tutta la forza dell’orgoglio lucano forte della stanchezza di un credito da riscuotere da tempo innumerevole. Braccio praticamente armato, la relazione introduttiva ai lavori assembleari del Presidente di Confindustria Basilicata, Francesco Somma. Ridisegnare le competenze regionali in un’ottica di autonomia differenziata, ma confortata finalmente da finanziamenti adeguati ed ingenti da spendere agevolmente sul territorio superando alchimie procedurali dalla difficile soluzione. Dallo sport all’energia, dal manifatturiero all’edilizia, il grido è unanime. “Ridisegnare il profilo di un’avanzata economia industriale, partendo dal Sud e dal suo posizionamento strategico” – sono state le sue parole. Ma, stavolta, sul serio ed una volta per tutte. Detto in faccia, a fronte alta, con le spalle allargate dalla previsione di essere visti come il nuovo hub energetico dal Governo e non solo. Non un evento “tanto per”, ma un guardarsi in faccia firmato Somma che segna tre priorità: infrastrutture degne di tale nome, nuovo cuneo fiscale, potenziamento del tessuto produttivo lucano. Auguri Basilicata!

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