“È l’inizio di un percorso” – così la CRPO di Basilicata sul caso Leone.

Intenzionate a non far lasciar passare come nulla fosse quanto recentemente accaduto in piena seduta del Consiglio Regionale, le componenti della CRPO di Basilicata, presidente in testa, hanno tenuto una conferenza stampa per annunciare il loro piano d’azione finalizzato a stigmatizzare la frase sessista del consigliere Rocco Leone nei confronti dell’unica rappresentante femminile nella giunta Bardi. E non solo. Erano la maggior parte presenti e hanno già fatto alcuni passi perché l’accaduto non cada nel dimenticatoio. Chiedono in primis il conforto e l’intervento di Giorgia Meloni non solo in quanto responsabile del partito al quale attualmente Leone apparterrebbe, ma soprattutto perché unica dirigente nazionale di un partito politico. Non ci stanno più a carpire negli atteggiamenti quell’intolleranza di sempre che ostacola sempre di più il raggiungimento di una parità di genere effettiva. Hanno anche chiesto una seduta straordinaria del Consiglio Regionale con la loro presenza, ma pare che lo statuto non lo prevedi. Saranno invece ricevute dall’ufficio di Presidenza perché insieme si possa trovare la giusta “misura riparatrice” che non può essere un’autosospensione senza emolumenti perché anche questo non è previsto e non ha nessun effetto giuridico. Insomma, la guerra pare dichiarata e fino a quanto non avranno ottenuto le dimissioni di Leone presenzieranno tutte le sedute del Consiglio Regionale dal pubblico. Una presenza silenziosa, forse anche caratterizzata, che compuntamente pretenderà l’inizio di una nuova era senza intolleranza sessista. Nella consapevolezza che è dalle istituzioni che deve venire il buon esempio per le giovani generazioni che meritano anche una migliore selezione della classe dirigente passando per il riconoscimento vero e sentito del valore “dell’altra metà del cielo”.

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