Cala il sipario su Matera 2019.

“Con la cerimonia di chiusura di venerdì scorso cala ufficialmente il sipario su Matera capitale della cultura europea 2019.Tempo di bilanci, considerazioni, cifre, stati d’animo e riflessioni”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale di Basilicata positiva, Piergiorgio Quarto.  “In primo luogo, occorre constatare  senza ombra di smentita che la città e i materani hanno vissuto un’esperienza straordinaria. Essere catapultati con ‘visibilità inaudita’ al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica europea e mondiale costituisce un privilegio dal valore incommensurabile, storicamente  irripetibile. Il portare a conoscenza di milioni di persone i valori, i costumi,  la cultura della millenaria tradizione contadina materana, ci deve  riempire di orgoglio e  esortarci con convinzione a continuare il progetto, solo all’inizio, di sviluppo culturale e sociale del ‘brand’ Matera. Ampi settori, come turismo, cinema, arte, gastronomia, teatro  continueranno a ricevere la giusta attenzione per fare il dovuto salto di qualità. Siamo chiamati oggi, e ancora più in futuro a muoverci con le nostre forze. Occorre prendere atto – continua Quarto – con  giusta consapevolezza di essere diventati un punto di riferimento importante e insostituibile per l’intero meridione. Ansia, voglia di riscatto, indecisioni  devono lasciare il giusto spazio alla passione, alla determinazione, allo spirito di abnegazione  per costruire una nuova giusta dimensione per la nostra splendida città. Si parla  da più parti di una prossima candidatura  di  Matera a capitale del Mezzogiorno d’Italia, come emblema della capacità e della voglia di esserci. Ma nel contempo tutti dobbiamo essere  fortificati  da uno spirito d’animo diverso, in grado di ribaltare gli stereotipi di un Sud perdente, abbandonato, sfiduciato, perennemente nascosto dietro l’alibi di un Nord accentratore e saccheggiatore di risorse. La storia  ci insegna con Matera,  come gli excursus storici non vanno ripercorsi con riformulata negatività e ‘autocastrante passività, ma con ‘animus pugnandi’- evidenzia Quarto –  in controtendenza  col passato. Oggi per la prima volta (finalmente), noi materani siamo padroni del nostro destino, della nostra voglia e capacità di riuscire ad emergere, per dare la giusta continuità al sogno che stiamo vivendo. Al bando  quindi gli inutili allarmismi, il futuro di Matera dipende solo da noi,  si solo da noi. Occorre richiedere – conclude Quarto-  una grande disponibilità partecipativa   proveniente  da parte delle istituzioni politiche in primis di  volere bene a questa città e ai suoi cittadini.   Diventa importante  quindi   saper programmare nel miglior modo possibile un futuro in perfetta simbiosi  di arte, tradizione popolare e voglia convinta  in grado di  interagire al meglio con tutto il bacino della cultura mediterranea”.

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