A Matera due nuove opere video dell’artista iraniana Shirin Neshat.

In occasione di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, l’artista iraniana presenta due lavori tratti dal suo ultimo lungometraggio Looking for Oum Kulthum (2017) che vede come protagonista Mitra, una regista di origini iraniane che ha il sogno di realizzare un film dedicato alla leggendaria cantante egiziana Oum Kulthum, amata in tutto il mondo arabo. Immagini oniriche si sovrappongono a ricostruzioni storiche della vita della cantante e al racconto dell’esistenza di Mitra, resa ancora più tormentata dalla scomparsa del figlio.

Come trasportati in un sogno, in Remembrance vediamo un ragazzo condotto dalla voce della cantante in una sorta di labirinto spazio-temporale. Lo sguardo del giovane, ci rivela le molteplici sfaccettature dell’icona di Kulthum, il suo lato intimo e malinconico e al tempo stesso la forza della sua presenza scenica e il profondo desiderio di libertà. Nel video In Trance l’attenzione si concentra sul potere mistico della sua musica, capace di ipnotizzare gli ascoltatori. In questa riflessione sull’esperienza estatica legata alla voce di Kulthum, affiorano la fragilità e le incertezze della giovane cantante che s’interroga su come riuscire ad avvicinarsi emotivamente al suo pubblico.

Mercoledì 11 settembre alle ore 18:00 si terrà un talk con Shirin Neshat insieme alla Direttrice del Polo Museale della Basilicata Marta Ragozzino,il Direttore MAXXI Arte Bartolomeo Pietromarchi e il Direttore della Fondazione Matera – Basilicata 2019 Paolo Verri.

A seguire, ore 19:00, le proiezioni saranno aperte al pubblico.

Ingresso gratuito.

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Notizie

Shirin Neshat è nota a livello internazionale per i suoi lavori fotografici, video e film
che riflettono sulle complessità della società e della cultura islamica, indagando in
particolare la diseguaglianza di genere e l’identità femminile. La biografa dell’artista
ha un ruolo centrale nella sua ricerca espressiva: per motivi di studio si trasferisce
giovanissima negli Stati Uniti dove sarà costretta a rimanere in esilio a causa
della rivoluzione di Khomeini che impone in Iran una repubblica islamica sciita
alla fine degli anni Settanta. Neshat torna nel suo paese solo quindici anni dopo e la
constatazione dei profondi cambiamenti sociali causati dal nuovo regime ne segnerà
nel profondo l’esistenza riversandosi nella sua ricerca artistica.

Dalla prima e iconica serie fotografica intitolata Women of Allah (1993-97), composta da ritratti femminili in bianco e nero con sovrapposte iscrizioni in lingua farsi (persiano), il lavoro di Neshat si amplia presto al video e ai film che le faranno ottenere importanti riconoscimenti come il Leone d’Oro alla Biennale d’arte del 1999, con la video installazione Turbulent (1998), e il Leone d’Argento alla mostra del Cinema di Venezia nel 2009 con la sua prima opera cinematografica intitolata Women Without Men, dedicata all’Iran nel 1953.

Per la prima volta in Italia, Neshat presenta a Matera due nuovi lavori tratti dal suo ultimo lungometraggio Looking for Oum Kulthum (2017).

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