Melfi -Operazione anticrimine Regimental -Cinque arresti.

Si è tenuta stamattina una conferenza stampa nella Procura di Potenza dove il Procuratore della Repubblica dott.Francesco Curcio ha illustrato l’operazione anticrimine “Regimental”.Alle prime ore di questa mattina, agenti della Polizia di Stato della Questura di Potenza, coordinati da Procura della Repubblica diretta da Procuratore capo dott. Francesco Curcio, hanno dato esecuzione a provvedimenti cautelari disposti dal Gip del Tribunale di Potenza, nei riguardi di persone di Melfi, che si sono resi responsabili a vario titolo di reati di estorsione e detenzione illegale di armi da fuoco e munizionamento. È quanto si legge nel comunicato stampa firmato dal Procuratore Curcio. L’attività d’indagine è stata sviluppata nell’ambito di fatti di criminalità organizzata ed ha permesso di acquisire gravi indizi di reità nei confronti dei fratelli Ferrieri Antonio e Ferrieri Vittorio, del nipote Lomio Luigi, di Chingoli Romeo, per dei prestiti di denaro a tassi usurari concessi a un medico ginecologo di Melfi a carico di Patriziano Alessandro e dei figli Patriziano Michele e Patriziano Santo Fabio per prestiti usurari concessi ad un medico dentista ,ad un imprenditore edile e un operaio della zona industriale di Melfi, per i quali non esitavano a compiere delitti di estorsione per recuperare i ratei insoluti. L’indagine la prima condotta nel territorio ha permesso, inoltre, di accertare la detenzione illegale e il porto in luogo pubblico di una pistola e relativo munizionamento da parte di Ferrieri Antonio, raggiunto pochi giorni fa da un altro provvedimento cautelare nell’ambito dell’indagine condotta sull’assegnazione degli appalti e lavori da parte del comune di Melfi. Le attività investigative particolarmente difficoltose per lo spessore criminale degli usurai,per la non sempre collaborazione delle vittime fortemente assoggettate e minacciate di morte ,hanno disvelato di un vasto fenomeno presente sul territorio del vulture melfese consolidato da diversi anni,con protocolli operativi e modalità di erogazione e recupero del denaro. La violenza e la capacità d’intimidazione espressa dal contesto criminale investigato è emerso,fra l’altro dalle minacce profferite da Patriziano Alessandro ad una vittima che non potendo restituire tutta la somma pretesa dall’usuraio, è stato investito di gravi minacce anche alla presenza del figlio.

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