Guardia di Finanza: scoperti quattro lavoratori in nero uno dei quali in regime di disoccupazione

Prosegue a tutto campo l’attività dei militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Potenza per il contrasto al fenomeno del lavoro sommerso, dell’evasione contributiva, previdenziale ed assistenziale e dello sfruttamento dei lavoratori. In particolare, gli interventi originati dallo sviluppo degli elementi acquisiti nel corso degli ordinari e costanti servizi del controllo economico del territorio che, opportunamente incrociati con i dati risultanti dalle banche dati in uso all’Amministrazione Finanziaria, hanno consentito l’individuazione di soggetti da sottoporre a controllo. Nel mirino dei finanzieri quattro attività, di cui tre ditte individuali ed una società di capitali, operanti nei comuni di Maratea, Rivello e Lauria. Gli accessi presso le sedi operative dei suddetti soggetti economici ed i contestuali riscontri documentali, eseguiti dai militari della Compagnia di Lauria e della Tenenza di Maratea, hanno consentito di accertare che quattro persone operavano, in qualità di lavoratori subordinati, privi di regolare contratto e senza che alcun adempimento di ordine previdenziale ed assicurativo fosse stato attuato dai rispettivi datori di lavoro. Le Fiamme Gialle hanno contestato ai quattro responsabili delle condotte illecite violazioni amministrative che, complessivamente, vanno da un minimo di 5.800 euro ad un massimo di 31.500 euro, commisurate al numero dei lavoratori e al periodo di manodopera prestata in nero. La normativa di settore impone al datore di lavoro la contestuale regolarizzazione delle anomale posizioni lavorative che, per uno dei lavoratori in nero scoperti, assume particolare rilevanza trovandosi lo stesso in regime di “disoccupazione” con trattamento NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) fino a tutto il 27/08/2019. L’intervento dei finanzieri garantirà l’interruzione del beneficio con conseguente risparmio di fondi pubblici. L’attività della Guardia di Finanza, nel contrasto all’impiego di manodopera irregolare e/o in nero, si colloca tra quelle finalizzate a tutelare sia gli imprenditori che operano nel pieno rispetto della normativa fiscale, previdenziale ed assistenziale, penalizzati da effetti di concorrenza sleale, sia gli stessi lavoratori irregolari, i quali, oltre a non essere protetti sotto l’aspetto assicurativo, non vedranno maturare futuri benefici pensionistici.

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