Picerno (Potenza) :Un arresto per omicidio colposo

I Carabinieri della Stazione di Picerno, unitamente ai colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Potenza, coordinati dal Capitano Gennaro Cascone, in data 31 marzo 2018, hanno tratto in arresto, in flagranza di reato di omicidio colposo, D.P.classe 1979 potentino, celibe, operaio, conosciuto alle Forze dell’Ordine. Nel dettaglio, in data 30 marzo 2018, alle ore 17:00, i Carabinieri della Stazione di Picerno erano intervenuti presso il suo domicilio dove era stato rinvenuto il cadavere di L.M. classe 1987. Dall’immediato sopralluogo dei miliari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Potenza,  condotto con la presenza del Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Potenza in turno, Dott. Paolo Mandurino ed il medico legale, era  emerso che il decesso del giovane fosse avvenuto, verosimilmente, per overdose.Le serrate ed approfondite attività d’indagine, gli accertamenti svolti nell’immediatezza dei fatti e l’interrogatorio del D.P. svolto dal magistrato, unitamente ai militari, mettevano luce l’intera dinamica dell’episodio ed evidenti erano sempre più le responsabilità dell’operaio.In particolare, M. L., nonostante solo due giorni fa avesse terminato il periodo di permanenza presso un centro riabilitativo per le dipendenze patologiche, nella serata del 29 marzo 2018, si era recato dal suo amico D.P, anch’egli tossicodipendente e gli aveva chiesto stupefacente per drogarsi. Pertanto, i due, a bordo dell’autovettura del malcapitato, si erano recati prima nel Capoluogo per procurarsi la sostanza e poi fuori Regione, dove D.P. conosceva bene i luoghi e la rete di spaccio, in quanto cliente, che intermediava, procurava ed acquistava la droga per se e per l’amico. Subito ne avevano assunta una parte, mentre altra l’avevano consumata al ritorno presso il domicilio di D.P. in Picerno dove L.M. aveva  chiesto e trovato ospitalità per la notte.Poiché da mesi L.M. non aveva assunto quantitativi di rilievo, aveva iniziato già a sentirsi male durante il viaggio di ritorno, motivo per il quale aveva fatto guidare la sua vettura all’altro ragazzo. Giunti a casa, prima di mettersi a letto,  avevano assunto ancora cocaina ed eroina ed era proprio in questa fase che il giovane aveva accusato altri disturbi, come vomito e mal di testa, riferendoli comunque all’amico, il quale, in ogni modo, non aveva preso alcun provvedimento.In più, l’indomani, pur considerate le condizioni di salute del ragazzo, lo aveva lasciato da solo presso il proprio appartamento per recarsi al lavoro, senza chiamare alcun soccorso né la sera prima, né la mattina successiva, per poi rientrare nel pomeriggio e rinvenirlo cadavere. Spaventato poi, non  aveva richiesto l’intervento del Pronto Soccorso ma si era limitava al medico di famiglia che ormai, poteva solo constatare la morte  del giovane.Al termine delle operazioni, l’arrestato era stato tradotto presso il domicilio dei genitori e nel pomeriggio odierno aveva luogo il giudizio di convalida ove il Giudice per le indagini preliminari, su richiesta del Pubblico Ministero, ha applicato la custodia cautelare in carcere e il giovane è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Potenza.

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