Il voto di domani

Domani gli italiani sono chiamati al rinnovo dei nuovi componenti della Camera e del Senato dopo una campagna elettorale strana ed insolita, come d’altronde il sistema elettorale che per la prima volta stabilirà chi prenderà le redini del paese. Un sistema elettorale che, a nostro avviso, non rende merito al diritto di libertà di voto per il semplice fatto che non consente di esprimere nè preferenze nè voti disgiunti. Un sistema voluto da una classe politica che ha voluto garantirsi in un certo qual modo con questa nuova legge elettorale, voluta così da una parte degli eletti uscenti, ma che come tutte le leggi vale per tutti ed impone delle regole. Regole che, probabilmente, non sono state digerite dai destinatari prova ne è una campagna elettorale mai vista fino ad oggi. Quello che fino alla volta scorsa era il cosiddetto kit del candidato, per queste consultazioni è stato praticamente inutile e carta straccia. Pile lunghissime di santini, facsimili e pieghevoli sono rimaste inutilizzate in tutti i comitati, la gente si è documentata con mezzi propri ed i social l’hanno fatta veramente da padrone. Soprattutto ciò che è mancato è stato lo scambio di idee ed il rapporto umano. Un tempo in campagna elettorale la città pullulava di iniziative ed incontri, conviviali e non. Stavolta ognuno è rimasto dentro casa propria e dinanzi alla tv per meditare e cercare di carpire le volontà delle varie forze politiche, tranne gli stretti addetti ai lavori cooptati dai vari candidati. Volontà per la verità non proprio chiarissime e coerenti per alcuni schieramenti che hanno sconcertato la gran parte della gente che si sente allo sbando, presa per i fondelli e senza riferimenti di spessore. Per questi motivi abbiamo evitato di seguire i vari appuntamenti (pochi) che si sono succeduti quasi esclusivamente per un dovere formale nei confronti degli elettori, ma riteniamo oggi di fare un unico appello. Quello di recarsi alle urne. Chi non vota fa scegliere al vicino e per dirla alla Robert Sabatier “c’è un’azione peggiore che quella di togliere il diritto di voto al cittadino e consiste nel togliergli la voglia di votare”. Ed un ultimo consiglio: votate nella consapevolezza di andare a decidere chi governerà l’Italia ed il suo futuro senza dimenticare di non tradire il proprio credo politico. Buon voto a tutti.

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