Consacrazione Mariana della Città di Potenza

Sarà discusso nel corso del Consiglio comunale del 28 settembre (domani) l’atto di adesione alla ‘Consacrazione Mariana della Città’ proposta dall’Arcidiocesi di Potenza. Lo rende noto un comunicato dell’Ufficio Stampa del Comune di Potenza. Il provvedimento, che è stato già approvato in Giunta, passa dunque all’esame del organo consiliare. La ‘Consacrazione di Potenza e della Diocesi al Cuore di Maria’ è prevista il prossimo 30 ottobre, festa liturgica di San Gerardo, giorno in cui l’Arcivescovo, monsignor Salvatore Ligorio, convocherà in piazza Mario Pagano tutto il popolo cristiano, sacerdoti, diaconi, religiosi, religiose, operatori pastorali, aggregazioni laicali e movimenti ecclesiali, “per invocare sull’intera comunità cittadina e diocesana l’intercessione della Vergine e i doni della conversione dei cuori, della pace sociale e della prosperità” come si legge in una nota dell’Arcidiocesi. Monsignor Ligorio ha espresso sentita gratitudine per il programma di iniziative che l’Amministrazione comunale intende porre in essere al fine di collaborare sul versante civile alla celebrazione di un Anno Gerardiano, a 900 anni dalla morte del Santo Vescovo Gerardo della Porta (Piacenza, 30 ottobre 1119 – Potenza, 30 ottobre 2019) Patrono dell’Arcidiocesi e della Città di Potenza. L’Arcivescovo ha sottolineato, in particolare, l’importanza di un percorso civico e laico capace di richiamare, accanto alle manifestazioni di carattere pastorale, la vita e la missione di San Gerardo, per evidenziare il suo ruolo di educatore e di innovatore, rinsaldando quel rapporto diretto con i cittadini, i giovani e le famiglie di Potenza, che ha attraversato nove secoli di storia. L’Anno Gerardiano sarà preparato attraverso due importanti momenti, la già menzionata Consacrazione e la Peregrinatio Mariae nell’ambito della quale dal 21 al 30 ottobre 2018 la venerata icona della Madonna nera di Viggiano, si farà pellegrina attraversando le strade, le piazze, le case e le chiese di Potenza. Monsignor Ligorio, nella nota inviata al Comune, ha inoltre evidenziato il diffuso desiderio dei fedeli di invocare pubblicamente il materno sostegno di Maria, per un nuovo slancio religioso, civile, culturale e morale della Città. L’Arcidiocesi provvederà a fare installare nel centro storico un’immagine artistica della Vergine Maria con in braccio Gesù Bambino, nell’atto di custodire la Città, la Diocesi e l’intera Regione. Il Comune intende assicurare a tutte le espressioni di devozione e pietà popolare, massimo rispetto e attenta considerazione, alla stregua di ogni iniziativa finalizzata alla elevazione sociale e alla valorizzazione del nostro territorio, riconoscendo la funzione insostituibile della religione e delle sue manifestazioni intime ed esteriori per la formazione delle coscienze. Nel provvedimento si legge che “ogni forma di devozione mariana, rettamente intesa, non solo riveste grande efficacia pastorale (come ebbe a sostenere Paolo VI nella lettera apostolica Marialis Cultus, 57), ma costituisce anche una forza innovatrice del costume sociale, richiamando ogni credente al proprio compito di farsi pellegrino solerte verso la  città futura ed eterna, e allo stesso tempo costruttore e artefice della città terrena e temporale, attivo promotore di giustizia sociale e di carità operosa”. L’Amministrazione intende in tal modo riconoscere, come già avvenuto nelle municipalità di Matera e Viggiano, dichiarate dai rispettivi Consigli comunali ‘Civitas Mariae’, il contributo della religione cristiana alla creazione di un consenso etico di fondo, e dell’influenza che essa continua a garantire nella nostra Città, in quanto insostituibile presidio di un sistema di valori, quali la libertà, l’eguaglianza, la dignità umana, la tolleranza e quindi anche la laicità, espressamente sostenuti nella Carta costituzionale. Nella premessa della delibera si legge ancora come si consideri il fenomeno religioso e le sue espressioni più popolari e genuine, nella prospettiva di una sana laicità, superando ogni separatismo e reciproca indifferenza tra istituzioni civili ed ecclesiastiche, dimostrando di saper distinguere i ruoli loro propri, ma anche di assicurare la loro leale collaborazione ovunque sia in gioco il bene comune. Si ribadisce come il principio di laicità, cui il cristianesimo si accompagna come elemento di integrazione e di sviluppo, non può ignorare il dato sociologico della religiosità popolare e della devozione mariana presente in maniera significativa nella nostra Città.

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