Cosa si nasconde dietro il mancato rinnovo dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale di Basilicata?

Vuoti i banchi in quest’immagine, probabilmente vuota la politica in questa regione negli ultimi tempi. Ci riferiamo alla farsa del rinnovo dell’ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale di Basilicata dalla primavera scorsa sino ad oggi. Ancora e per l’ennesima volta, l’ultima seduta del parlamentino lucano non è riuscita a rinnovare l’Ufficio di Presidenza come da ultradatato ordine del giorno della massima assemblea istituzionale lucana. La domanda a questo punto è d’obbligo: cosa si nasconde dietro il rifiuto da parte della maggioranza dei 20 consiglieri a procedere a questa elezione? Perchè di elezione si tratta obbligatoriamente, come affermato anche dall’attuale Presidente Mollica pure in un’intervista al TGR di Basilicata nel corso della quale riconosceva un accordo di alternanza con il Consigliere Pace sul più prestigioso scanno di Basilicata che però, per diventare operativo, “doveva essere votato”. E si tratta anche di rifiuto dal momento che dal primo ordine del giorno che lo prevedeva puntualmente, arrivati al nodo in questione, è sempre mancato il numero legale. “Sarà stato giusto un caso!” – disse Mollica sempre nella su citata intervista e, se la memoria non ci inganna, alla già terza volta consecutiva. Una massima a caso di Alfred Hitchcock: “prendo in giro la gente, perchè alla gente piace essere presa in giro”. Fatto sta ed è che ancora la riunione del Consiglio regionale di due giorni fa è stata sciolta per la mancanza del numero legale. Nel corso della votazione sulla proposta del consigliere Leggieri di anticipare l’esame di una mozione del M5s sui problemi dell’Fca di San Nicola di Melfi, il presidente dell’Assemblea, Francesco Mollica, ha doverosamente constatato l’assenza del numero legale (erano presenti in Aula solo i consiglieri Benedetto, Lacorazza, Leggieri, Mollica, Napoli, Perrino, Romaniello, Rosa e Santarsiero) ed ha dichiarato chiusa la riunione. E, quindi, si fa strada un’altrettanto doverosa domanda? Quali altri argomenti erano all’Ordine del Giorno? La risposta potrebbe essere in un comunicato del Consigliere Romaniello che recita: “Nella giornata odierna si è ripetuto in aula quanto già accaduto nei precedenti Consigli quando la maggioranza ha fatto mancare il numero legale quando si doveva iniziare a discutere della mia proposta di legge sulla riduzione dei costi della politica. Una proposta ragionevole che vuole ridurre le indennità di carica dei consiglieri regionali da 6.600,00 euro lordi a 5.000,00 euro lordi oltre alla riduzione del 50 per cento di tutte le indennità di carica e funzioni realizzando un risparmio annuo di circa 685.000,00 euro. Risorse” – continua Giannino Romaniello – “che nella proposta qualora approvata potrebbero essere destinate al sostegno di politiche d’inclusione e sostegno per portatori di handicap con particolari patologie disabilitanti, dando priorità all’acquisto di strumenti tecnologici innovativi capaci di favorire l’accesso al sapere ed alla partecipazione alla vita sociale, culturale e ludica. Purtroppo, il Pd e questa maggioranza centrista alle parole non fanno seguire i fatti quando parlano d’inclusione e politiche sociali”. Un ennesimo rifiuto di discutere in Consiglio di un tema molto sentito dai cittadini, quindi, nemmeno trattato nella prima commissione consiliare competente Presieduta dal consigliere Santarsiero. “In un Consiglio Regionale eletto dai cittadini” – conclude l’esponente del guppo misto- “si dovrebbe affermare la cultura della politica come servizio in alternativa a chi della politica se ne serve per costruire la propria carriera”. Forte la stoccata di Romaniello a tutti i consiglieri assenti ed altrettanto forte il senso di quanto accaduto anche in merito al rinnovo dell’ufficio di Presidenza. Vero è che il PD che detta politica ed azioni in Basilicata con un consenso rappresentato solo dal 46% degli aventi diritto ha appena finito di affilare le armi del congresso regionale e, quindi, non ha forse ancora chiare le idee in merito, ma è altrettanto vero a questo punto che Aurelio Pace non è gradito. Perchè? Cosa non garantisce Pace a questa maggioranza che, invece, garantisce Mollica pur avendo usato modi non propriamente da galateo, come ricorda anche la foto in evidenza ed in calce?

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